Home Eventos COS’È CHE CAMBIA NELLA VITA QUANDO CI APRIAMO DAVVERO AL CAMBIAMENTO? Quando una situazione viene portata avanti per un determinato periodo di tempo e all’interno di un contesto progettato coscientemente, si creano le condizioni affinché accadano cose importanti nella nostra vita.

COS’È CHE CAMBIA NELLA VITA QUANDO CI APRIAMO DAVVERO AL CAMBIAMENTO? Quando una situazione viene portata avanti per un determinato periodo di tempo e all’interno di un contesto progettato coscientemente, si creano le condizioni affinché accadano cose importanti nella nostra vita.

RISULTATI DI UN METODO CHE FUNZIONA

Principali cambiamenti che si producono nelle persone dopo aver fatto un processo di evoluzione interiore con Ayahuasca.

Durante una conferenza uno degli ascoltatori mi ha chiesto: «Qual è la differenza tra una persona che non ha ancora effettuato un processo di guarigione con voi e una che lo ha fatto?»

Parlerò dei cambiamenti che ho visto nei partecipanti che hanno intrapreso un processo di tre lune, vale a dire tre ritiri in circa tre mesi, che è ciò che è necessario per agevolare l’attuazione di un’energia di autodeterminazione nelle persone.

Questa energia è il risultato della conquista interiore e dell’incontro di un luogo di potere personale, che fornisce la forza necessaria per realizzare tutte le modifiche che desiderano per la propria vita e per prendere decisioni verso la propria espansione.

Il primo ritiro è quello che catapulta la persona verso un orizzonte infinito di nuove possibilità per la sua vita e che si esplicita nella sua coscienza e nelle praterie del suo cuore.

Il processo delle tre lune è consigliato da sciamani e insegnanti di molte scuole e da gran parte delle tradizioni sapienziali e filosofiche della storia dell’umanità che hanno un loro omologo di successo terapeutico in quel lasso di tempo.

A partire dal substrato che la mia esperienza ha raccolto dopo aver incontrato migliaia di persone in questi tre anni rimanendo ancora in contatto con la maggior parte di loro, e, soprattutto, contemplando con gioia la loro evoluzione, mi avventuro nel presentare i seguenti elementi di cambiamento in seguito al processo:

– COSCIENZA DELLA PROPRIA COSCIENZA: tutti gli esseri umani possiedono una coscienza, ma non tutti sono consapevoli del potere della propria coscienza per dissolvere tutto ciò che interferisce con la loro vita. È come se, per esempio, una persona fosse ignara della moltitudine di usi delle sue mani e pensasse che servono solo a mangiare, e che poi, dopo aver vissuto un’esperienza di espansione della coscienza, scoprisse l’ampiezza dell’universo in ogni dito, unghia e linea che attraversa i palmi delle sue mani.

Inoltre, le persone cominciano a sviluppare la capacità di “pizzicare se stessi”, ovvero la capacità di cogliere in flagrante il proprio condizionamento quando esso prova a ripetere il passato o il meccanismo di difesa che interferisce in quel momento. Per condizionamento intendo l’insieme delle condizioni che la persona ha acquisito nella sua vita e che la limitano per la paura e il senso di colpa, facendola reagire in un certo modo che funziona dentro di sé, come un’entità separata che usurpa la sua capacità di decidere e di vivere liberamente e spontaneamente. “Pizzicare se stessi” significa che l’individuo fa un passo indietro ogni volta che reagisce, ponendosi al posto dell’osservatore, per poter quindi rispondere nella maniera unica e originale che quel momento richiede.

Questo permette che la persona, così come chi si stacca e libera da un’armatura ingombrante, arrugginita e piena di ingranaggi capricciosi e folli, si disidentifichi dal suo condizionamento per situarsi in ciò che veramente è e poter quindi agire dalla sovranità e pienezza della sua propria coscienza.

– RESPONSABILITA’: Questa sezione non si riferisce a questioni come dover essere ordinato o puntuale, ma al fatto che le persone scoprono che la responsabilità è qualcosa di molto più ampio di quello che viene normalmente concepito, ovvero che si tratta di prendersi cura delle proprie ferite, proiezioni e giudizi. A quel punto iniziano a posizionarsi dentro se stessi e non su ciò che succede fuori, diventando consapevoli delle diverse interpretazioni degli eventi della realtà e, infine, assumendo la responsabilità delle proprie percezioni.

Quando questo accade, si ottiene l’inibizione di gran parte dei conflitti quotidiani e si sente anche una grande liberazione. Darsi conto che il conflitto non era al di fuori di noi bensì nella mente, vale a dire dentro noi stessi, mette a disposizione tutto  lo spazio per essere in grado di manovrare dalla coscienza e così dissolvere la lotta dal di dentro.

– CONNESSIONE PROFONDA CON IL CUORE: Il processo facilita l’arrivo di tenerezza e dolcezza al cuore, facendo sì che fluisca attraverso il torrente della nostra voce e delle nostre azioni. E’come se ci fosse un cambiamento nel PH del nostro spirito, passando dall’acidità e amarezza di corruzione e disperazione all’alcalinità di un oceano di possibilità di vita e di opportunità di amare.

La persona si sposta dalla torre di controllo della mente verso la casa nel cuore, lì dove vive il suo bambino interiore, che è l’unico che con la sua innocenza sia in grado di guidarla nei percorsi del mistero. Perché è proprio il cuore la bussola che ci guida e il vero oracolo da consultare.

– LIBERAZIONE DA BLOCCHI EMOTIVI: Molte persone che sono state a lungo in terapia comprendono che sono controllanti perché forse la loro madre lo era, ma ciò non fa sì che essi smettano di esserlo. Il capire si mette in atto con la mente ma il comprendere è possibile solo con il cuore.

Con l’assunzione di Ayahuasca è possibile comprendere poichè viviamo nella profondità ciò che ci accade, una visita intima nelle fibre più sensibili del nostro essere, quelle che con il loro grido di aiuto ci portano ad esprimere l’affanno del vivere in una prigione e poi alla convulsione della catarsi. Questo avviene perché ci avviciniamo a noi stessi e ci permettiamo di sentire tutto, anche solo per una notte, con abbandono e fiducia, in modo da riconnetterci. Di solito nella quotidianità la maggior parte delle persone vivono lontano da se stesse, giudicando le proprie emozioni invece di accoglierle, facendo così che esse si congelino generando dei blocchi emotivi. Con il drenaggio emozionale che si produce con l’assunzione di Ayahuasca, si depurano e sbloccano i canali interiori, lasciando che l’energia vitale fluisca di nuovo con leggerezza.

Gli sblocchi non sono solo emotivi. Le persone si sbloccano dei tappi di demerito che impediscono loro di connettersi con l’abbondanza della vita; questo è il caso dello sblocco sessuale. Molte donne si avvicinano ai ritiri perché sono incapaci di provare un orgasmo (dato che l’orgasmo si verifica solo quando si abbandona il controllo, esiste una sensazione di paura nel sentire tutto ciò che hanno paura di sentire). Durante l’esperienza, queste donne riescono a connettersi con la loro energia sessuale e descrivono di sentire come una vibrazione ludica che le percorre accarezzando ogni angolo più nascosto e erogeno dei loro corpi, consentendo una liberazione che possono poi estrapolare e portare nelle loro relazioni.

– GUARIGIONE DI TRAUMI: Quando c’è un trauma (non è necessario che sia il risultato di un fatto molto doloroso, può anche essere la crepa prodotta da una serie di costanti e piccoli colpi e botte), si produce una rottura narrativa, ovvero la persona si divide internamente tra quello che era prima che accadesse la rottura e ciò che è rimasto dopo. L’Ayahuasca ci fa dare conto di come avessimo dato tutto il potere ad una percezione di ciò che è accaduto, non a ciò che è realmente accaduto. E quella errata percezione lascia nella persona un residuo doloroso di dolore e senso di colpa. Con l’Ayahuasca rivisitiamo quel momento d’incomprensione da uno stato espanso di coscienza per vederlo attraverso l’intelligenza superiore dell’amore, che ci porta a sperimentare il perdono e la riconciliazione.

In seguito a questo processo, la persona non solo sperimenta una ri-unione interiore, ma inoltre quel passato che prima rinnegava adesso inizia a divenire un nutrimento, acquistando un senso, e permettendo inoltre di comprendere che la colpa che sentiva era solo una credenza. Infine la persona inizia a riconnettersi con la dignità e l’innocenza che prima erano stati sostituiti con una falsa dignità e libertà, fumi incerti che bloccavano quei prezioni valori originali. E’ un processo che porta non solo a guarire, ma bensì ad evolvere.

– SENSIBILITA’: Tenere il cuore aperto ci offre una cascata elettrica di sensazioni che fa evaporare il sospetto e fa sì che l’assurdo senso della vita svanisca via come una domanda pungente della mente. È in quel momento che appare “il sentire la vita”, un sentire che si verifica occasionalmente e per grazia divina per vivere esperienze momentanee ed esultare di gioia. Una felicità benedetta, in cui colui che sente e il sentimento diventano uno.

– AMPIEZZA PERCETTIVA: “Si vede la vita di un altro colore”.  E’ letteralmente così, dato che i canali percettivi della nostra caverna si puliscono dalla polvere grigiastra dell’oscurantismo che li rendeva cechi e iniziano a respirare, vedere, toccare, sentire, gustare, annusare e accarezzare, con la delicatezza di una danza soave e romantica. Persino i colori sono più vividi!

– FIDUCIA: L’assunzione di Ayahusca è un laboratorio. Per una notte suggeriamo alle persone che smettano di controllare, di cercare, di lottare. Diciamo loro di abbandonarsi con fiducia all’esperienza e arrendersi di fronte al proprio sentire, per lasciarsi possedere dalla grandezza del loro stesso essere. Per questo motivo, anche dando la stessa dose a tutti, alcune persone non riescono a lasciare andare il controllo per tutta la notte e non raggiungono la connessione, mentre coloro che si affidano e abbandonano vivono la migliore esperienza della loro vita.  Quando questo miracolo succede, la persona inevitabilmente si chiede:

“Se per una notte della mia vita ho avuto fiducia e ho vissuto qualcosa del genere, cosa accadrebbe se vivessi tutta la mia vita avendo fiducia?”

Il rendersi conto che il più grande rimedio non risiedeva nella bevanda ma bensì nella propria attitudine lascia una forte impronta. La persona comprende che la fiducia non è un mezzo per arrivare a un fine ma è un fine essa stessa. Un autentico regalo dal valore intrinseco, da cui nessuno ci priva tranne noi stessi. La fiducia è “L’esperienza”, il vincolo più profondo che puoi stabilire con la vita, il vero canale attraverso cui fluiscono con impeto i torrenti dell’amore e della comprensione.

A volte sono le aspettative quelle che bloccano l’esperienza. In quel caso è necessaria inizialmente una delusione rispetto a ciò che ci si aspettava per poter, nella seconda notte, rimanere sorpresi dalla maestosità di ciò che sta più in là di quello che si possa arrivare ad immaginare. Ovvero scoprire che ciò che è nascosto nelle nostre aspettative è ciò che ci aspettiamo, e che aspettare è lottare, qualcosa di totalmente opposto all’avere fiducia. Aspettarsi qualcosa è presumere, pretendere, con arroganza, di sapere ciò che deve succedere. E’ chiudersi a riccio a scalciare per i nostri capricci e falsi desideri, il che non permette di aprirsi con umiltà e ricevere quello di cui abbiamo bisogno e che tanto bramiamo.

– GRATITUDINE: Quando si sviluppa la fiducia nella vita si inizia a percepire che tutto ciò che ci arriva è una medicina che possiamo integrare se ci apriamo ad essa. Una persona che prende Ayahuasca vomita per purificarsi, ma potrebbe accadere che la persona pensa che quel vomito sia perché è stato avvelenato, perché no? Tuttavia, la sua fiducia lo porta a non contrastare quel pensiero e questa non-lotta è ciò che gli permette di attraversare quel processo di liberazione che porta alla guarigione.

Anche quel vomito emotivo lascia un segno. Sarà qualcosa che ricorderemo quando la vita ci porterà le nausee dovute a quei momenti difficili da comprendere e da attraversare. Quindi anche senza comprendere potremo aprirci per apprendere da quella grande maestra che è l’esistenza e la nausea e la confusione scuoteranno le fondamenta delle nostre convinzioni e credenze e così emergerà con forza la nostra saggezza interiore.

– SENSO DELL’UMORISMO: La trascendenza porta con sé l’affievolirsi della serietà, qualcosa come sentire che la morte è un’assicurazione sulla vita e che l’assurdo è allo stesso tempo pieno di follia e non di senso. Una follia che guarisce tutto e che ci fa coinvolgere nel ruolo e giocare con facilità, ridendo dello strabiliante scherzo che intuiamo stia dietro molte cose; cose che accadono in maniera così evidente che è impossibile non scoppiare a ridere davanti a un tale spettacolo.

Il Bufo Alvarius, altro rimedio naturale che offriamo nei nostri ritiri, rende possibile l’esperienza del culmine dell’unità totale in cui la morte non esiste e tutto è pienezza. Questa esperienza ti dà una fertile certezza che è quella che innesca la risata del nuovo umore. Questa risata non-pre-occupata aiuta molte persone a staccarsi dalla loro realtà vincolata e a disconoscere i canoni incastrati nelle loro vite.

– CREATIVITÀ: Non solo l’originalità artistica è risvegliata (conseguenza del ritorno all’origine di ciò che siamo), bensì tutta la vita diventa una sfida creativa e bella. Diventiamo artisti dalla massima purezza, le cui opere sono le nostre stesse vite.

– TRASCENDENZA: Mentre trascendere è tracciare un ponte dalla piccola mente che non comprende verso la coscienza che abbraccia tutto nel suo grembo di comprensione, risolvere è invece costruire tentativi e lotte nella nostra piccola mente, per trovare la soluzione di un problema che lei stessa ha creato. Le persone che fanno un processo di evoluzione interiore iniziano a trascendere, liberandosi così dalla frustrazione che produce la risoluzione e la costante riparazione di un’immagine personale che non è altro che la maschera di un personaggio creato per difendersi dalla vita e dagli altri.

Tutti questi cambiamenti sono il frutto di un processo di evoluzione interiore che si risveglia quando accediamo al contatto con il nostro essere più profondo e tutto comincia a trasformarsi. Avviene così il crollo delle pareti, degli asfissianti e grotteschi oggetti di scena del teatro, lasciando il posto ad uno spazio incommensurabile dove si può navigare in pace.

Se senti di essere in uno dei momenti più difficili della tua vita, la nostra esperienza ci dice che è il momento ideale per fare il salto, perché è quello in cui le emozioni sono a fior di pelle e ciò favorisce il processo di connessione con se stessi. Quando l’insofferenza rispetto a una situazione supera la paura, è il momento di saltare da quella falsa idea che disegna la nostra mente con il tessuto dell’insicurezza rispetto a ciò che sarà l’esperienza, lanciandoci verso la gustosa vertigine della libertà di essere coraggiosi e di avventurarsi a cavalcare il destino del nostro cuore.

È il momento quindi di uscire da quel limbo che ci fa impazzire nel decidere tra “sì” o “no”, in cui accade sempre lo stesso e titubiamo fino all’esaurimento e all’inerzia, cercando argomentazioni pro e contro. È allora il momento di lasciarci cadere nel mare rinfrescante della nostra immensità, dove saremo liberati dal soffocante calore della pesantezza.

Tutti questi cambiamenti si verificano nelle persone che prendono parte attiva nel loro processo di guarigione e che sono coerenti con tutto ciò che comprendono durante di esso. L’atteggiamento di ricettività e di obbedienza alla propria coscienza è ciò che veramente permette che fioriscano tutte le nostre capacità, poichè ciò che si attiva è il nostro maestro interiore. Il cambiamento proviene dall’interno e produce un terremoto esistenziale, in cui l’entusiasmo e la motivazione emergono negli occhi brillanti di uno sguardo di meraviglia.

 

Sergio Sanz Navarro

 

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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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