Home ¿QUÉ HAY DENTRO DE UNA DOSIS DE AYAHUASCA? El misterio contenido en una infusión de plantas selváticas. COSA C’È DENTRO UNA DOSE DI AYAHUASCA? Il mistero contenuto nella bevanda a base di piante selvatiche.

COSA C’È DENTRO UNA DOSE DI AYAHUASCA? Il mistero contenuto nella bevanda a base di piante selvatiche.

DROGA, PSICOATTIVO, SPIRITO DELLA NATURA, ENTEOGENO, PURGANTE, INTELLIGENZA EXTRATERRESTRE O MEDICINA NATURALE SCIAMANICA?

Il contenuto di pochi grammi di questa miscela vegetale proveniente dall’Amazzonia è talmente complesso e potente, che cercarne una definizione è per molti motivo di discussione.

 

È molta la gente che pensa che l’Ayahuasca sia una droga. Il 100% delle persone che abbiamo intervistato, che hanno assistito ai nostri ritiri e che hanno l’hanno provata negano indiscutibilmente, per esperienza diretta, che si tratti di una droga, incluse persone che hanno provato un po’ di tutto e che sostengono che l’Ayahuasca non abbia nulla a che vedere con le sostanze stupefacenti. Quelli che insistono a chiamarla droga sono coloro i quali non l’hanno provata. I dati oggettivi di cui disponiamo provano scientificamente che non lo è, sia nei componenti sia per il fatto che non è inclusa nella lista internazionale delle droghe che danneggiano la salute. Per definizione, “droga” è qualcosa che non si può smettere di assumere, che produce dipendenza, danneggia l’organismo e dà allucinazioni.

L’Ayahuasca non crea assuefazione. Con una droga si è costretti ad aumentare gradualmente la dose, mentre con l’Ayahuasca ogni volta se ne assume sempre meno, fino al giorno che si smette del tutto, una decisione che avviene in maniera naturale, dovuta all’aumento di sensibilità e di connessione col corpo, con la vita e con se stessi.

L’Ayahuasca non produce allucinazioni (immagini illusorie o deformazioni del senso della vista), ma visioni lucide legate alla propria vita e al passato della persona che l’assume. La regressione spontanea e naturale che attiva l’Ayahuasca aiuta, da un lato, a chiarire fatti accaduti che non sono stati compresi adeguatamente, dall’altro – a differenza di qualsiasi altra droga – non produce nessuno stato di esaltazione mentale, ma attiva un processo di depurazione fisica che si sperimenta, in genere, come qualcosa di sgradevole o perfino doloroso, dato che il corpo si libera delle tossine mediante il vomito e la diarrea. Una volta pulito l’organismo, si accede ad uno stato di espansione di coscienza che dura alcuni minuti e che è ciò che permette di giungere a importanti comprensioni sulla vita, l’esistenza e sulle ragioni dei problemi o delle malattie degli esseri umani.

Secondo i racconti di ex tossicodipendenti curati con l’Ayahuasca, una droga ti fa evadere dalla realtà e ti permette di fuggire da ciò che non vuoi sentire, mentre l’Ayahuasca ti permette di affrontare e sentire tutte quelle emozioni che sono represse nella tua interiorità, sia questo per paura di sentire o di scoprire aspetti negativi o oscuri di te stesso. Però questa esperienza di riconoscimento delle emozioni, genera una gran comprensione, ti permette di addentrarti in esse con la coscienza in stato di espansione e col cuore aperto. A volte, ciò da cui fuggiamo non sono le emozioni, ma veri e propri fatti del passato che non abbiamo compreso sul momento, a causa del livello di coscienza che avevamo, ma che adesso, a partire da questa esperienza di lucidità, possiamo rivisitare, accettare, perdonare e integrare nella nostra vita, con una nuova visione.

L’Ayahuasca non solo NON è una droga, ma ha anche un effetto anti-dipendenza e la si sta utilizzando per comprendere e guarire alla radice tantissime dipendenze da “vere droghe”. Non ha nemmeno l’effetto invasivo tipico di queste ultime, le quali una volta assunte ti sparano dall’altra parte; si tratta invece di una medicina naturale sciamanica che agisce come un essere vivente, un’intelligenza che rispetta il processo di integrazione interiore di ognuno e che mai forza, né mostra, niente che uno non sia preparato a vedere.

Molti partecipanti domandano: Se assumo Ayahuasca potrò andare al lavoro il giorno successivo? La nostra risposta è: Sì, perché l’Ayahuasca non dà effetti collaterali, ma ti lascia in uno stato di benessere e ti ricarica energeticamente. Molti studenti ci domandano se dopo aver assunto Ayahuasca potranno studiare la settimana successiva. Ugualmente a prima, Sì e loro stessi possono verificarlo, infatti alcuni giorni dopo ci confermano che la memoria migliora (a riprova della teoria che molti ricordi non vengono salvati non tanto per mancanza di memoria, ma per mancanza di attenzione, la quale è presa da preoccupazioni e pensieri che interferiscono, i quali spariscono quando si accede al nucleo che li origina).

Dopo oltre 20 anni di studi realizzati in vari paesi, disponiamo di informazioni per poter chiarire a molte persone ciò che c’è dentro l’Ayahuasca, ciò che produce nell’organismo e i benefici che apporta.

Il governo brasiliano ha deciso di legalizzare l’uso dell’Ayahuasca all’interno di contesti sicuri e controllati, poiché hanno effettuato delle ricerche, durate anni, sull’atteggiamento, l’interazione sociale e lo stato di salute di un gruppo di assuntori di Ayahuasca. Tali studi evidenziano che la popolazione che consuma Ayahuasca ha uno stato di salute migliore rispetto alla media e che vi è una percentuale notevolmente inferiore di dipendenza e aggressività.

Nella clinica Sant Pau di Barcellona sono ormai 15 anni che realizzano studi medici e psichiatrici, e sono giunti alla conclusione che l’Ayahuasca è una sostanza naturale e sicura che non danneggia la salute.

Se chiedessimo “Cos’è l’Ayahuasca?” a diverse persone che l’abbiano già assunta o studiata, le risposte sarebbero davvero diverse. Uno scienziato potrebbe dire che si tratta di un composto che attiva un processo biochimico nell’organismo. Uno psicologo potrebbe definirla come una bevanda terapeutica. Un giornalista magari direbbe che si tratta di un nuovo allucinogeno. Un mistico affermerebbe che è una via di realizzazione spirituale. Un poeta direbbe che è l’energia guaritrice che ci viene data in regalo dalla natura per risolvere problemi trascendentali. Un maestro la definirebbe come un movimento della coscienza. Gli sciamani assicurano che si tratta dell’anima della loro foresta. Un malato terminale che si sia curato con essa direbbe che è la medicina più potente che esista. Un antropologo assicurerebbe che è una creatrice di culture e tradizioni ancestrali. Un religioso la definirebbe come uno spirito guida o un sacramento. Molta gente new age direbbe che si tratta di spiriti extraterrestri… ma se lo domandassimo a gente normale, neutrale, che non l’abbia provata o studiata, ovvero che ne ignora gli effetti di prima mano, direbbe probabilmente che si tratta di una droga.

La mia opinione personale, dopo averla assunta molte volte e aver visto le reazioni che produce in migliaia di persone, è che l’Ayahuasca è un’energia naturale che dispone della fondamentale qualità di pulire il corpo, chiarire la mente, sbloccare le emozioni, risvegliare la coscienza e riconnettere con la spiritualità.

Dato che noi esseri umani siamo una salsa biochimica con la possibilità di produrre infiniti fenomeni e reazioni chimiche, con la presenza di un’energia tanto pura e potente, si scatena una reazione catalizzatrice che genera trasformazioni molto profonde sia a livello fisico che a livello emotivo.

Noi umani siamo semi dell’infinito. L’Ayahuasca è una goccia di acqua che fa germinare tutta la potenzialità della nostra essenza, espande la nostra coscienza, affinché possiamo vedere con amore i nostri limiti e quindi poterli accettare e superare con amore, ove possibile.

Nei nostri Ritiri Di Evoluzione Interiore Con Ayahuasca diamo dei questionari ai partecipanti e le definizioni dell’esperienza sono tanto diverse quanto il numero dei partecipanti. Sembra che non si manifesti ugualmente in tutte le persone, e perfino la stessa persona, in esperienze diverse, ha diversi risultati, non si ripete mai lo stesso processo, anche se vi sono punti in comune a tutte le esperienze. Stiamo informatizzando questi dati per poter offrire in maniera riassuntiva e sistematica le opinioni di migliaia di persone che hanno avuto l’esperienza con Ayahuasca e che coincidono su alcuni punti essenziali.

Sappiamo che nessuna statistica né studio scientifico è in grado di rimuovere la testardaggine di coloro che vogliono continuare a pensare che si tratti di una droga, ma la maggior parte delle persone che lo pensa è perché ancora non l’ha provata, e da questa ignoranza transitoria hanno il diritto di indagare e fare domande, per decidere se provarla o meno, per sceglierla come strumento di guarigione o di auto-conoscimento.

Sono molti coloro che – dopo aver visto un amico o un familiare che ha assunto Ayahuasca ed aver constatato i notevoli cambiamenti in positivo nelle loro vite – arrivano a noi per avere l’esperienza, riconoscendo che qualcosa di molto importante è successo in quelle persone che conoscono e sperando di ottenere trasformazioni simili.

È un mistero talmente grande quello che si cela dietro l’Ayahuasca che, chissà, magari ci vorranno ancora molti anni per arrivare a determinarne il potere e le applicazioni che hanno i suoi principi attivi. Forse un giorno la comunità scientifica la chiamerà MEDICINA in maiuscolo, per ora preferiamo chiamarla rimedio sciamanico, o bibita depurativa. In fondo è inutile definirla o catalogarla per quelli che già la sanno essere un autentico regalo della madre terra, al servizio della guarigione dell’essere umano.

Per quanto mi riguarda, sono grato di aver passato 14 mesi in prigione con l’accusa di usare una nuova droga (l’Ayahuasca appunto), perché durante quel tempo il governo spagnolo ha scoperto, dopo aver effettuato 3 analisi in differenti laboratori, che l’Ayahuasca trovata in casa mia non era una droga né conteneva nessuna droga o sostanza che potesse pregiudicare la salute.

Alberto Varela

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Alberto José Varela

Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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