Home Eventos NON MI HA CAMBIATO LA VITA, ME L’HA RESTITUITA: Ayahuasca e Integrazione.

NON MI HA CAMBIATO LA VITA, ME L’HA RESTITUITA: Ayahuasca e Integrazione.

UN PARTECIPANTE AL RITIRO DI AYAHUASCA INTERNAZIONALE DÀ DETTAGLI IMPORTANTI

Nei processi di fine settimana succedono alcune cose inspiegabili.

 

PAZZO!!! Folle sarebbe la parola che molti di voi userebbero per definirmi, se spiegassi quello che ho vissuto. E lo capisco, ma ve lo spiego con punto di vista che potrebbe tornrvi utile.

Sono arrivato nella casa di AYAHUASCA INTERNATIONAL senza sapere molto bene dove stavo andando, in realtà mi aggrappavo a due termini: AYAHUASCA E TERAPEUTA, questi sono i due unici “input” che mi davano sicurezza in quello che stavo facendo. Li definirò a modo mio:

AYAHUASCA: medicina per l’Anima, albero magico degli antenati, maestro interno.

TERAPEUTA: persona che conosce le tecniche ed ha esperienza per mostrare soluzioni ai problemi che sono stati generati dalla persona che si trova in difficoltà.

Come ho detto, questa era l’unica cosa che mi dava un po’ di fiducia.

Appena arrivato, il mio atteggiamento è stato quello di osservare ciò che stava al di fuori di me. Il mio atteggiamento interno: dubbioso se potesse essermi utile o meno. Evidentemente, con il desiderio di trovare risposte alle mie inquietudini. Con l’intenzione tremenda di non perdere alcun dettaglio di tutto ciò che si diceva o si faceva per poter così tirare fuori più avanti quell’atteggiamento attivo, necessario al lavoro personale.

E così è arrivata, dopo alcune ore e dopo alcune chiacchierate, la mia prima toma di Ayahuasca, con il gruppo di persone che assistevano quel giorno. Era un gruppo molto eterogeneo: età, provenienze, inquietudini, sesso… Credo che quello che ci univa tutti fosse la coscienza di saperci più umani, persone che cercano di stare più vicino a loro stesse ed alla loro natura; in altre parole STANCHE DI SOFFRIRE.

Per me è stata una notte molto tranquilla, una volta finita la cerimonia sono andato a dormire. La mattina seguente il lavoro di integrazione mi si è adattato come un anello al dito. Quella mattina mi ero svegliato nel mio disagio e così l’avevo espresso al gruppo. Avevo pensato di andare via. Allo stesso tempo bagliori di affetto ed una piccola sensazione di incominciare ad unirmi al gruppo mi aveva trattenuto fino alla seconda notte ed alla meritata cerimonia con l’Ayahuasca. Voglio dire, e l’ho detto prima di iniziare la cerimonia, che mi sentivo un poco insicuro (c’è anche dire che era una sensazione familiare per me) d’altra parte mi dicevo che dovevo fidarmi di me e fare quella toma.

A tutto questo voglio aggiungere che il timing, dal momento in cui ero arrivato fino a che sarei andato via, era stato sereno, non avevo sentito pressione in nessun momento, piuttosto il contrario: MOLTA LIBERTÀ, MOLTO RISPETTO E MOLTO AFFETTO. Volevo sottolinearlo perché mi aveva sorpreso piacevolmente.

Ed ancora… Per me è stata una notte ancora più tranquilla, in realtà mi sono addormentato prima di terminare la “cerimonia” e mi sono svegliato con la luce del giorno guardando intorno a me. Alzatomi, mi sentivo completamente a mio agio, tutto quel malessere ed insicurezza erano spariti. Ho chiaccherato nel giardino coi compagni e contemporaneamente confermavo a me stesso di sentirmi veramente sereno.

AHHH! Né visioni né scossoni, non era successo niente di strano, niente di sconvolgente, mi dispiace magari deludere qualcuno, benché per quello che so (diciamo molto poco o niente) l’Ayahuasca fa e disfa rispettando il nostro essere e la sua sintonia, davvero, c’è una grande varietà di esperienze e ognuna di loro molto personali.

Bene, detto questo, ci siamo riuniti con Alberto per l’integrazione (attività post-toma) condividendo le sensazioni col gruppo e, per terminare, ci aveva proposto di realizzare un esercizio di tecnica di gruppo. Per il gruppo affascinato, era la cosa migliore che si potesse fare. C’era una compagna, alla quale piaceva molto l’orientamento suggerito da Alberto, che si è proposta come volontaria per eseguire l’esercizio. A me anche attirava moltissimo, ma ho preferito lavorarlo da un’altra posizione, senza esserne il centro, per vergogna e paura…cosicché ho taciuto e mi sono comportato da osservatore attivo (mi dicevo). L’esercizio è stato spiegato con quattro volontari in più (era un esercizio di gruppo) e poi abbiamo cominciato…Alberto dirigeva con maestria, evidente, ed io dall’esterno mi sentivo completamente connesso con quello che stava succedendo E DA QUI CHE È INIZIATA LA MA ESPERIENZA TRASCENDENTALE.

Ai curiosi non lo spiegherò, perché non ci sono parole per poterlo comprendere ed essere capito dalla maggioranza dei lettori (magari mi sbaglio). È stata senza dubbio l’esperienza più importante della mia vita e quasi mi dispiace darle tanta importanza. Mi sono reso conto di quanto siamo lontani dall’umanità, dal cuore e lui ce lo ricorda ad ogni battito. Dobbiamo urgentemente vivere (è la mia sensazione). Siamo lontani, disumani e questo non ci dà niente di buono, in effetti, credo che tutti sentano questa sofferenza, malessere, eccetera.

Per fortuna vedo in molte persone la speranza, il loro lavoro per tornare al nostro stato umano… e sempre più gente si rende conto di questa necessità.

La mia esperienza è stata qualcosa di straordinario (è molto personale) ma voglio sottolineare l’importanza di ritornare a sentirsi uniti con la Terra, con noi stessi, con l’amore e l’Armonia (non con l’AROMA DI MERDA) ARMONIA.

Volete sapere se questa esperienza ha cambiato la mia vita? Beh no, non l’ha cambiata, piuttosto me l’ha restituita.

Le persone, la società, il mondo, la natura STANNO MALE, NON PRENDERMI IN GIRO ANCHE TU TE NE RENDI CONTO!!!!!!  Dobbiamo iniziare a curarci, prima inizi, prima incomincerai a sentirti meglio.

Ah! Me ne sono andato con un sorriso ben più grande di quello che avevo quando ero entrato.

E sì, voglio ringraziare, e molto, la squadra che lavora quotidianamente affinché questo sia possibile per tutti, ma voglio ricordare alcuni nomi concretamente, benché non abbia molta importanza perché quello che mi è successo non ha importanza.

Voglio ringraziare Alberto per la sua conoscenza, il suo servire e la sua competenza in tutto.

Voglio ringraziare Oscar per la sua presenza che è stata di fondamentale importanza e per le sue parole sagge.

Voglio ringraziare, per me la regina della festa, Alejandra, il tocco femminile essenziale, indispensabile, sorprendente, intelligente e saggia.

Mi dispiace non ricordarmi altri nomi, tutti loro creano una splendida squadra, ognuno è fondamentale affinché tutto questo si crei. Agli oltre venti compagni, anch’essi fondamentali, ad ognuno di loro: Grazie di cuore.

«NON TUTTO NELLA VITA È MAGIA, C’È ANCHE MOLTA REALTÀ»

 

Sergi

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Alberto José Varela

Fundador de empresas y organizaciones; creador de técnicas, métodos y escuelas; autor de varios libros. Estudiante autodidacta, investigador y conferencista internacional, con una experiencia de más de 40 años en la gestión organizacional y los RRHH. Actualmente crece su influencia en el ámbito motivacional, terapéutico y espiritual a raíz del mensaje evolutivo que transmite.

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